Ricette con Formaggio

Scopri le storie e i piatti più classici da fare con i formaggi.

Tartiflette

La Tartiflette è un piatto tipico dell’Alta Savoia, composto da formaggio Reblochon, patate, cipolle, pancetta.

È preparato anche in Valle d’Aosta e nell’area intorno al Monte Bianc, il nome deriva dal dialetto savoiardo tartifla, che significa patata. Tale nome è in uso anche in Valle d’Aosta, insieme alla variante trifolette, poiché in patois valdostano la patata è definita da due varianti, tartifla e trifolla, distribuite sul territorio senza soluzione di continuità. La tartiflette è un piatto inventato negli anni ottanta nelle Alpi francesi per promuovere il reblochon, formaggio tipico savoiardo AOC (Appellation d’origine contrôlée) dal 1958 preparato con latte crudo vaccino.

Prima della creazione della tartiflette, sulle Alpi francofone erano abbastanza comuni gli sformati con patate tagliate a fette, formaggi locali e lardo. In particolare, va citato il piatto chiamato in dialetto savoiardo péla, che viene però cucinato in una pentola sul fuoco, anziché al forno.

Il piatto viene consumato principalmente d’inverno.

Ecco gli ingredinti per 4 persone:

  • 1.2 kg di patate
  • 200 g di pancetta affumicata
  • 2 cipolle
  • 100 gr panna acida
  • 30 cl di vino bianco (un bicchiere piccolo)
  • 300 g di Reblochon
  • 40 g di burro
  • sale e pepe
  • Difficoltà: Facile
  • Preparazione: 40 min
  • Cottura: 25 min
  • Dosi per: 4 persone
  • Costo: Medio

Come prima cosa lavate le patate e lessatele con la buccia per 15 minuti circa (o finché sono morbide ma non troppo, non devono spappolarsi) in acqua bollente salata. Scolatele, poi pelatele e fatele raffreddate. Tagliatele a cubetti e mettetele da parte. Sbucciate poi le cipolle e affettatele sottilmente. Mettetele in una padella a rosolare con una noce di burro, aggiungete la pancetta. Lasciate cuocere a fuoco basso. Se vi sembra che il burro si sia asciugato troppo aggiungete poco brodo. Sfumate poi con il vino e fate cuocere finché la cipolla non sarà morbida. Aggiungete poi le patate e fatele saltare in padella. Salate e pepate. Tagliate il Reblochon a fette abbastanza spesse, mantenendo la crosta. Prendete una teglia, imburratela e versate il mix di patate, cipolle e pancetta. Coprite poi con il Reblochon e passate in forno per 20 minuti a 200°C.

Raclette

Avete mai sentito parlare della raclette? È tipo il party degli amici in una pentola! Viaggiando dall’antica Svizzera fino alle tavole di Francia, Canada e persino Australia, questo formaggio ha conquistato il mondo. Ma qual è la storia dietro questo piatto delizioso?

Si dice che i pastori svizzeri fossero dei veri geni culinari! Durante i loro viaggi tra le montagne, portavano con sé pezzi di formaggio Raclette, tagliati a metà. Li fondavano sul fuoco e raschiavano via il formaggio fuso, spalmandolo su del pane croccante. Ecco da dove viene il nome “raclette” – deriva dalla parola francese “racler”, che significa “raschiare”.

Oggi, ci sono un sacco di modi divertenti per preparare la raclette. Puoi abbinarla con carne succulenta, verdure fresche o praticamente qualsiasi cosa tu voglia! Ma ciò che rende davvero speciale la raclette è la sua preparazione a tavola. Con una macchina da raclette, o anche con una piastra normale, puoi fondere il formaggio direttamente sotto gli occhi affamati dei tuoi amici e parenti.

Quindi, la prossima volta che vuoi organizzare una cena divertente e deliziosa, pensa alla raclette! È un pasto che unisce le persone e delizia i palati – e ti lascerà con un sorriso a fine serata! Buon appetito! 🧀🎉

Ecco gli ingredinti per 4 persone:

  • 8 Cetriolini sott’aceto 
  • 8 fette Pane
  • 150 g Funghi champignon
  • 8 fette Prosciutto crudo
  • 8 fette Prosciutto cotto
  • 12 fette Salame
  • 720 g Patate
  • 160 g Raclette a fette
  •  250 g Petto di pollo
  • 80 pancetta affumicata
  • 200 g Peperoni rossi
  • 200 g Peperoni gialli
  • 200 g Zucchine
  • Difficoltà: Facile
  • Preparazione: 25 min
  • Cottura: 10 min
  • Dosi per: 4 persone
  • Costo: Basso

 

Per preparare la raclette, iniziate pulendo con cura le patate (usatene più o meno della stessa dimensione per una migliore cottura) e avvolgendole poi nella carta stagnola; le patate così preparate verranno cotte in forno preriscaldato a 200° per 45-50 minuti. Nel frattempo occupatevi della realizzazione degli spiedini di verdura: lavate e asciugate bene i peperoni, divideteli a metà, privateli del picciolo e dei semi interni, quindi tagliateli a tocchetti spessi circa 1 cm. Mondate e lavate anche le zucchine, togliete le estremità e tagliatele a fette piuttosto sottili utilizzando una mandolina oppure un pelapatate.

Per comporre gli spiedini di verdura infilzate in uno stecco di legno un pezzetto di peperone e una fetta di zucchina, ripiegata come mostra: continuate in questo modo, alternando le verdure, fino a riempire ogni stecco. Passate ora agli spiedini di carne: prendete il pollo e tagliatelo a striscioline, tagliate a fette la pancetta affumicata e infilzate le due carni, in modo alternato, su uno stecco di legno, per formare lo spiedino. Continuate così fino a terminare  gli ingredienti. Mondate, lavate e tagliate a fette i funghi champignon e tagliate a fette anche il pane, quindi metteteli da parte.

Preparate dei piattini con i salumi, che disporrete al centro della tavola, con le fette il salame, le fette di prosciutto cotto e le fette di prosciutto crudo, quindi guarnite con un paio cetriolini sott’aceto . A questo punto le patate dovrebbero essere cotte: estraetele dal forno, aprite il cartoccio e tagliatele a metà per il senso della lunghezza, quindi posizionatele su un piatto da portata (se lo gradite potete condirle con un pizzico di sale ed un goccio di olio extravergine d’oliva). Tutto è pronto per la raclette: portate in tavola i piatti di salumi, le patate al cartoccio e la macchina per la raclette! Accendete la macchina e usate la piastra superiore per cuocere gli spiedini, un paio alla volta.

Grigliare i funghi champignon e riscaldare le fette di pane. Disponete in ognuna delle apposite “palettine” due fette di formaggio Raclette e posizionatele nella parte inferiore, per fondere il formaggio. Quando il formaggio si sarà fuso e gli spiedini risulteranno cotti, potete consumare questi ultimi intingendoli nel Raclette caldo, buon appetito!

Conservazione: è opportuno consumare la raclette al momento, ma potete conservare tutti gli ingredienti utilizzati per prepararla in frigorifero, chiusi in un contenitore ermetico, per 1-2 giorni al massimo.
Consiglio: conservare gli spiedini, una volta cotti, per un paio di giorni al massimo. Se gradite potete portare in tavola anche delle cipolline bianche sott’aceto. Potete sostituire i salumi da noi consigliati con altri di vostro gradimento.

Nel Canton Vallese si dice che insieme alla raclette vada bevuto del buon vino bianco oppure del tè caldo o delle bevande ma non acqua, poiché la leggenda narra che ostacoli la digestione del formaggio!

Mozzarella in carrozza.

 La Mozzarella in Carrozza è quel piatto che unisce la tradizione culinaria campana alla creatività di chi non vuole sprecare nulla. La Mozzarella in Carrozza, come una diva del palcoscenico culinario, si esibisce con grazia e filante eleganza. Il suo segreto? Un matrimonio tra pane casereccio e mozzarella di Bufala, uniti in un abbraccio dorato e croccante. Ma non è solo un piatto: è un’opera d’arte nata dall’ingegno di chi, nell’Ottocento, trasformava pane raffermo e formaggio avanzato in una prelibatezza da re. E il nome? Forse perché la mozzarella si adagia sul pane come una regale carrozza, o forse perché, quando la mordi, fila come briglie che guidano la tua bocca verso il paradiso dei sapori. 🧀🚗🌟

Ingredienti

  1.                 4 fette pane per tramezzini
  2.                 250 g mozzarella
  3.                 3 uova
  4.                 q.b Farina
  5.                 q.b Pan grattato
  6.                 q.b Sale
  7.                 q.b Pepe
  8.                 Olio di semi per friggere
  9.                 dosi per 2 persone
  10.                 tempo 90 minuti
  11.                 costo basso

Adagiate la mozzarella su una fetta di pane per tramezzini, coprite con un’altra fetta di pane e pressate bene con le mani per sigillare i bordi.

Potete scegliere di dare un taglio quadrato o triangolare ai vostri tramezzini.

Preparate una panatura classica: farina, uova e pangrattato. Sbattete le uova aggiungendo un pizzico di sale e una grattugiata di pepe. Passate prima nella farina, poi nell’uovo facendo sgocciolare bene l’eccesso.

Infine passate nel pangrattato, compattando bene anche i bordi. Adagiate su un vassoio e lasciate riposare in frigo per almeno 30 minuti in modo che la panatura si asciughi bene.

Trascorso tale tempo, procedete con la seconda panatura, ripassando nell’uovo e poi nel pangrattato. Riponete in frigo per altri 30 minuti.

In una pentola mettete l’olio per la frittura e fatelo scaldare. Appena è pronto cominciate a inserire i tramezzini, pochi pezzi per volta per evitare di far scendere troppo la temperatura dell’olio. Girate spesso su tutti i lati per ottenere una doratura uniforme. Asciugate l’eccesso di olio su carta assorbente. Servite ben caldi per essere sicuri che la mozzarella sia filante 😉

Cacio e pepe.

Descrivere un’icona culinaria come la cacio e pepe è un compito arduo, ma affrontabile se armati di ironia e un pizzico di eleganza. Nel cuore pulsante della tradizione romana sboccia il racconto epico della cacio e pepe, un piatto che resiste al tempo come un gladiatore nell’arena del gusto, un gladiatore dei fornelli, pronto a sfidare anche i palati più esigenti con la sua semplice ma formidabile combinazione di formaggio e pepe. All’apparenza, sembra solo una miscela di pasta e condimenti, ma in realtà è un’opera d’arte culinaria che richiede maestria e intelligenza. Il segreto? Una crema vellutata che avvolge la pasta con amore e delicatezza, come un abbraccio di benvenuto nel cuore della cucina romana.

Le origini della cacio e pepe sono avvolte nella nebbia della storia, risalendo ai tempi in cui i pastori vagavano per le colline con i loro greggi. Con loro portavano pochi ma preziosi ingredienti, tra cui il cacio e il pepe, che combinavano con maestria per creare pietanze che saziavano il corpo e l’anima.

Grazie agli spaghetti, questo connubio di sapori è diventato uno dei tesori più preziosi del Lazio, tramandato di generazione in generazione e perfettamente adattato alle esigenze dei palati moderni. Oggi, per gli amanti del classico, è tempo di svelare il segreto meglio custodito di Roma: la vera e autentica ricetta della cacio e pepe. Preparatevi a essere trasportati in un viaggio culinario senza precedenti, dove il gusto e la tradizione si fondono in un’armonia senza tempo.

Ingredienti

  • 350 gr di pasta a piacere
  • 200 gr di Pecorino romano stagionato
  • Pepe nero in grani
  • Sale
  • Difficoltà: Media
  • Preparazione: 15 min. 
  • Cottura: 15 min.
  • Dosi per: 4 persone 
  • Costo: Basso

Per preparare gli spaghetti cacio e pepe per prima cosa mettete sul fuoco una pentola con l’acqua per cuocere la pasta: riempitela con circa metà dell’acqua che usate di solito, in questo modo sarà più ricca di amido. Nel frattempo grattugiate il Pecorino romano  e trasferitelo quasi tutto in una ciotola, tenendone un po’ da parte per l’impiattamento. Quando l’acqua sarà arrivata a bollore, salate moderatamente e tuffate gli spaghetti. Intanto pestate i grani di pepe con un batticarne. Versate il pepe in un’ampia padella antiaderente e tostatelo a fuoco dolce, mescolando con un mestolo di legno. Sfumate con un paio di mestoli dell’acqua di cottura della pasta. Continuate a mescolare a fuoco dolce.

Scolate gli spaghetti 2-3 minuti prima e trasferiteli nella padella, avendo cura di conservare l’acqua di cottura. Terminate la cottura degli spaghetti , risottandoli con l’acqua di cottura rimestando continuamente. Aspettare che il fondo della padella sia quasi asciutto prima di aggiungere altra acqua.

Prepariamo ora la crema di Pecorino (non iniziate prima perché tenderebbe a rapprendersi o a risultare troppo fredda rispetto alla temperatura della pasta): versate un mestolo di acqua di cottura calda nella ciotola con il Pecorino grattugiato, poi mescolate energicamente con una frusta a mano. La consistenza che dovrete ottenere è più pastosa che cremosa, non preoccupatevi se sarà molto asciutta. Qualora una volta pronta la crema la pasta non dovesse essere pronta per la mantecatura, ponete brevemente la ciotola sulla pentola con l’acqua calda continuando a mescolare con la frusta, così da avere la crema a una temperatura simile a quella della pasta. E’ importante che l’acqua di cottura della pasta sia ricca di amido perché vi aiuterà ad ottenere un condimento cremoso e senza grumi.

Quando gli spaghetti saranno giunti a cottura, spegnete il fuoco e unite la crema di Pecorino, rimestando di continuo. Per la cremosità ideale regolatevi aggiungendo più Pecorino oppure poca acqua di cottura al bisogno. Servite i vostri spaghetti cacio e pepe spolverizzando con il restante Pecorino grattugiato e altro pepe macinato al momento a piacere. Gli spaghetti cacio e pepe vanno consumati subito, scartando qualsiasi forma di conservazione.

Fettuccine Alfredo.

Nel mondo intrigante delle Fettuccine Alfredo si cela una storia sorprendente, un mix di tradizione italiana e allure hollywoodiana che ha conquistato cuori e palati, soprattutto al di là dell’oceano.

Immaginate: un piatto così italiano da portare il nome di “Alfredo”, ma praticamente sconosciuto nel suo paese d’origine, tranne che nella capitale. Un paradosso degno di un romanzo di Agatha Christie.

Le Fettuccine Alfredo, nate nelle cucine di Alfredo Di Lelio a Roma nel 1908, sono diventate un’icona della gastronomia italo-americana. Ma per diventare davvero celebri, hanno avuto bisogno di un piccolo aiutino da parte di Hollywood.

Tutto ha inizio quando Alfredo, preoccupato per la salute di sua moglie Ines dopo il parto del piccolo Alfredo II, decide di prepararle un piatto speciale: le Fettuccine Alfredo. Una ricetta tanto semplice quanto nutriente, condita con burro e parmigiano fresco.

L’avventura culinaria raggiunge l’apice quando le Fettuccine conquistano le papille gustative di Douglas Fairbanks e Mary Pickford durante una visita a Roma nel 1927. Da quel momento, diventano un must-have per le celebrità e al di là dell’oceano, dove subiscono un’inaspettata trasformazione: l’aggiunta della panna.

Se volete replicare questa esperienza in cucina, ricordate di abbracciare generosamente il burro e di cercare la panna più cremosa possibile, perché solo così potrete ottenere il vero gusto “Alfredo”.

E così, tra Roma e Hollywood, tra burro e panna, le Fettuccine Alfredo continuano a incantare, portando con sé un pezzetto di storia e un pizzico di fascino italiano, anche se in una forma un po’ diversa da quella originale.

Ingredienti

  • 350 gr Fettuccine
  • 200 gr di Parmigiano Reggiano
  • 100 gr di Burro
  • Pepe nero q.b.
  • Sale q.b.
  • Difficoltà: Media
  • Preparazione: 30 min. 
  • Cottura: 5 min.
  • Dosi per: 4 persone 
  • Costo: Basso

 

Lessate le fettuccine in abbondante acqua salata. Nel frattempo mettete il burro a temperatura ambiente in un tegame e aggiungete poca acqua di cottura per iniziare a scioglierlo. Scolate le fettuccine nel tegame con il burro, a fuoco spento: basterà il calore delle fettuccine a fonderlo lasciandolo cremoso e fresco al gusto. Via via che scolate le fettuccine, mescolatele usando una pinza, in alternativa vanno bene 2 cucchiai, fate però attenzione a non romperle! Una volta scolate tutte, aggiungete il Parmigiano Reggiano DOP poco per volta.

Mescolate e regolate la consistenza del condimento con l’acqua di cottura, quanto basta per ottenere una cremina perfetta. Una volta che le fettuccine saranno ben mantecate aggiustate di sale, se necessario. Servite subito le vostre fettuccine Alfredo con abbondante pepe nero macinato al momento. Si consiglia di consumare le fettuccine Alfredo appena pronte. Nella sua semplicità questo condimento è super solo se si usano buoni ingredienti. Potete smorzare la sensazione troppo grassa al palato aggiungendo una grattata di scorza di limone.

Caprese

La caprese è un classico della cucina estiva, fresco e facile da preparare. Il segreto del suo successo? Ingredienti di qualità. È perfetto come antipasto o piatto unico in una tavola estiva, accanto a pasta fredda e insalate.

Si consuma come piatto unico o secondo piatto, tipicamente d’estate. Originaria della cucina napoletana, il suo nome richiama l’isola di Capri, anche se la sua origine esatta è incerta.

È importante utilizzare ingredienti freschi e genuini per una caprese perfetta. Può essere accompagnata da una varietà di insalate e piatti freddi, ideali per le giornate calde. La mozzarella è la protagonista indiscussa, disponibile in diverse varietà, dalla fiordilatte alla bufala, perfetta da abbinare a un buffet freddo senza cottura.

Ingredienti

  • mozzarella di bufala
  • pomodori varietà a scelta
  • origano
  • basilico
  • olio E.V.O.
  • Pepe nero q.b.
  • Difficoltà: Facile
  • Preparazione: 10 min.
  • Costo: Basso

 

Preparare la caprese è molto semplice e veloce. Per prima cosa tagliate la mozzarella a fettine e lasciatele sgocciolare in un passino a retina, così che perdano l’acqua in eccesso.  

Intanto dedicatevi ai pomodori. Lavateli con cura e tagliate a fette spesse come quelle delle mozzarella, eventualmente, tagliate a metà i ciliegini e lasciate intatti i datterini.

Distribuite in modo più o meno “disordinato” sul piatto da portata i pomodori e le fette di mozzarella, anche sovrapponendoli, in modo da creare un piatto ricco e invitante. Condite con olio, sale e origano. Completate con delle foglie di basilico fresco.

Ci sono numerose variazioni in merito, sta ad ognuno decidere cosa eventualmente aggiungere a questa gustosissima insalata.