
La mozzarella è uno dei formaggi italiani più iconici e apprezzati nel mondo, sinonimo di tradizione e bontà . Ma sapete cosa rende davvero speciale questa delizia? Due elementi chiave: l’acidificazione del latte e la filatura. Questi processi, frutto di secoli di perfezionamento, raccontano una storia di innovazione continua e sapienza artigianale.
La Storia Dietro il Nome
Il termine “mozzarella” deriva dall’operazione di “mozzatura”, un gesto manuale che separa dall’impasto i singoli pezzi durante la lavorazione. Questa tecnica, tramandata nei secoli, incarna la tradizione di un formaggio che ha saputo evolversi, mantenendo un legame forte con le sue radici.



L’Acidificazione: Cuore della Produzione
L’acidificazione del latte è il primo passo fondamentale per ottenere una mozzarella di qualità . Questo processo può avvenire in tre modi principali:
- Acidificazione con Acidi Organici: Una tecnica moderna che utilizza acidi come lattico o citrico per abbassare rapidamente il pH. Questo metodo accelera la produzione, ma spesso produce mozzarelle dal sapore meno complesso e piĂą uniforme.
- Acidificazione con Microrganismi: I fermenti lattici digeriscono il lattosio trasformandolo in acido lattico, abbassando progressivamente il pH. Questo processo richiede piĂą tempo, ma dona al prodotto aromi ricchi e una maggiore complessitĂ gustativa.
- Acidificazione con Innesti Naturali: Metodo tradizionale utilizzato per la Mozzarella di Bufala Campana DOP, che sfrutta il siero o il lattoinnesto. Questo sistema preserva le caratteristiche uniche di ogni sito di produzione, offrendo sapori inimitabili e profondamente legati al territorio.



Additivi o Coadiuvanti? Il Ruolo dell’Acido Lattico
Un argomento spesso discusso è l’utilizzo dell’acido lattico nel processo produttivo. Secondo il regolamento (CE) 1333/2008, la classificazione di una sostanza come “additivo” o “coadiuvante tecnologico” dipende dalla sua funzione nel prodotto finito. Se l’acido lattico, utilizzato per ridurre il pH del latte, non rimane attivo nel prodotto finito, può essere considerato un coadiuvante tecnologico. Al contrario, se la sostanza persiste e continua ad esercitare effetti tecnologici, viene classificata come additivo.
Questo tema solleva domande interessanti, soprattutto per i consumatori attenti alla trasparenza degli ingredienti.
La Filatura: Un Passaggio Unico
La filatura è un’operazione termica e meccanica che trasforma la cagliata in una pasta omogenea. Nonostante si raggiungano temperature elevate, questo processo non garantisce una vera pastorizzazione del latte, contrariamente a quanto si possa pensare. Per ottenere mozzarelle morbide e umide, la temperatura al cuore del prodotto non supera i 64 °C, limite che non consente una riduzione significativa della carica batterica.

Curiosità e Miti da Sfatare 🎡
Un mito comune è che tutte le mozzarelle abbiano lo stesso processo produttivo. In realtà , esistono anche sistemi misti, che combinano acidificazione chimica e microbiologica, creando prodotti dal gusto bilanciato e tempi di lavorazione ridotti.
Un’altra curiosità riguarda il contenuto di lattosio: nelle mozzarelle fermentate, i batteri lattici metabolizzano parte del lattosio, rendendole più digeribili rispetto a quelle prodotte con acidificazione chimica.

Un Patrimonio da Valorizzare
La mozzarella è molto più di un semplice formaggio: è un simbolo di tradizione e innovazione. Capire i processi che la rendono unica non solo arricchisce la nostra conoscenza, ma accresce anche il rispetto verso i produttori che, ogni giorno, trasformano il latte in un capolavoro.
⚡Tutte da scoprire le mille sfumature della mozzarella, un viaggio tra tradizione e modernità . Non è solo un alimento, ma un pezzo di cultura italiana da celebrare. 🇮🇹✨
