Tra le affascinanti cime delle Alpi, circondate da paesaggi mozzafiato e immerse in un’atmosfera che sembra sfidare il tempo, si nasconde un vero tesoro caseario: lo Stracchino all’antica. Questo formaggio rappresenta molto più che un semplice prodotto culinario; è la storia di una terra, di un popolo e delle sue tradizioni.
Nato dalla fatica delle transumanze, lo Stracchino deve il suo nome proprio alla parola dialettale “stracch”, che significa “stanco”. Le vacche “stracche”, infatti, producevano questo latte dopo lunghi spostamenti tra i pascoli montani, e il formaggio che ne derivava era, come loro, frutto di duro lavoro e pazienza. Oggi, assaporare un pezzo di Stracchino all’antica significa immergersi in una storia fatta di resilienza, di sfide contro la natura aspra e di un legame inscindibile con il territorio.
Le Valli Orobiche, situate nella provincia di Bergamo, hanno una conformazione montuosa impervia che non ha mai reso facile la vita dei suoi abitanti. Le mucche venivano portate in alpeggio in estate e riportate a valle in autunno, in quella che era una vera e propria impresa: lunghe giornate di cammino, con attrezzature e famiglie al seguito, sempre alla ricerca di pascoli per garantire la sopravvivenza. In questi viaggi, il latte delle vacche stanche veniva subito lavorato per evitare sprechi, e nasceva così lo Stracchino, un formaggio fresco, semplice e facilmente trasportabile.
Ciò che distingue questo formaggio dai suoi “cugini” più conosciuti, come il Taleggio, è proprio la sua lavorazione immediata e “a munta calda”, cioè appena dopo la mungitura. Lo Stracchino all’antica ha mantenuto intatte le sue caratteristiche di formaggio rustico e autentico, tanto da essere oggi un Presidio Slow Food, a protezione di una tradizione che rischiava di scomparire.
Oltre allo Stracchino, le Alpi Orobie ospitano altre delizie casearie come lo Strachìtunt, antenato del Taleggio. Ogni formaggio racconta una storia di lotta contro il tempo e le difficoltà ambientali, ma anche di una connessione profonda con la natura e i ritmi delle stagioni.
E poi c’è il Gorgonzola, la cui leggenda narra sia nato da un errore romantico. Un giovane casaro, distratto dalla sua amata, mescolò due cagliate di tempi diversi, creando involontariamente il formaggio erborinato dalle tipiche venature verdi che oggi è celebre in tutto il mondo. Questa meravigliosa “svista” ha portato alla nascita di uno dei formaggi più apprezzati, dal sapore intenso e inconfondibile, capace di raccontare ancora oggi la storia delle mandrie “stracche” che tornavano dai pascoli montani.
Se si cerca un abbinamento perfetto per questi formaggi, non si può fare a meno di pensare ai vini delle valli lombarde, come un Valcalepio rosso, ideale per esaltare la dolcezza del Taleggio o la cremosità del Gorgonzola. E per chi ama i sapori più decisi, un Franciacorta potrebbe accompagnare meravigliosamente un assaggio di Stracchino stagionato, regalando un’esperienza gustativa completa.
Attraverso questi sapori, le vacche stracche e gli stracchini ci invitano a riscoprire la bellezza delle cose semplici e autentiche, a guardare oltre le difficoltà del territorio e ad abbracciare una tradizione che ha ancora tanto da raccontare. 🌿🧀✨