La nascita del formaggio.
Una leggenda ci racconta di un mercante arabo che, attraversando il deserto con del latte, lo mise in una bisaccia ricavata nella pancia di una pecora. Sotto l’effetto del calore, degli enzimi della bisaccia, del movimento e dell’acidità, il latte divenne formaggio o comunque coagulò. Certamente nell’antichità già si era preso atto che acidificando, il latte, assumeva uno stato gelatinoso, e, molto probabilmente, dopo aver notato come negli agnelli o nei vitelli macellati, lo stomaco contenente latte non ancora digerito, lo stesso aveva un aspetto più solido, si pensò bene di unire le due cose per favorire una maggior conservazione del prodotto nel tempo, fino a definirne la stagionatura come vera e propria componente del processo di lavorazione. Un antico reperto ritrovato, risalente al III millennio a.C., ci testimonia la produzione del formaggio già da parte dei Sumeri, in Mesopotamia. Ulteriori documenti più o meno della stessa epoca e che si possono trovare in Egitto, testimoniano la conoscenza dei metodi di lavorazione e produzione del formaggio da parte di quei popoli. Inoltre, sul petto e sul collo di una mummia ritrovata nella parte nordoccidentale della Cina (nel deserto Taklamakan) risalente al 1615 a.C., è stato rinvenuto del formaggio. Pare si trattasse delle tipiche offerte fatte dai vivi ai defunti per il viaggio nell’aldilà.